EUTANASIA: DOLCE ADDIO
  • La decisione di porre fine alla sofferenza del nostro amico a quattro zampe è sempre difficile. È molto importante quindi essere preparati e sapere cosa aspettarsi prima, durante e dopo l’eutanasia.
  • Affrontare il tema dell’eutanasia negli animali d’affezione è complesso e delicato. La professione medico veterinaria in questi ultimi anni ha vissuto un’importante evoluzione in termini di conoscenza scientifica e di evoluzione culturale. In rapporto al cambiamento della sensibilità della società nei confronti degli animali e del rapporto uomo-animale, gli animali d’affezione sono considerati parte integrante del contesto familiare.
  • Molte normative oggi definiscono e riconoscono che gli animali sono esseri senzienti, ovvero dotati di sensi, di sensibilità ed in grado di percepire il piacere e il dolore, provare interesse e sofferenza, sperimentare la paura, lo stress, l’ansia e l’apatia.
  • Con il mutare della sensibilità sociale vi è la necessità di una riflessione deontologica ed etica sulla responsabilità dell’eutanasia anche in Medicina Veterinaria.
  • I proprietari, coinvolti emotivamente e affettivamente, non sempre sono lucidi e in grado di prendere la decisione giusta; sta quindi al medico veterinario, dopo aver valutato la situazione clinica e comportamentale nel suo insieme, accompagnare e sostenere il proprietario in questa scelta difficile e dolorosa.
  • In linea generale è opportuno prendere in considerazione l’ipotesi dell’eutanasia quando la qualità di vita dell’animale non è più accettabile. Come nel caso di animali anziani oppure con patologie incurabili, per le quali anche le cure palliative non hanno più effetto.
CONSENSO INFORMATO

  • Il Medico Veterinario è sempre tenuto a informare chiaramente il proprietario della situazione clinica e delle soluzioni terapeutiche esistenti. Nell’atto di informare dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuovere la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche che possono esistere.
  • Il Medico Veterinario non intraprende né prosegue in procedure diagnostiche e/o interventi terapeutici senza la preliminare acquisizione del consenso informato, fatte salve le procedure di primo soccorso e manovre salva-vita non rinviabili.
IL TERMINE EUTANASIA, DAL GRECO, LETTERALMENTE SIGNIFICA BUONA MORTE, E SI DISTINGUE TRA:

  • Eutanasia in senso stretto, ovvero il procurare intenzionalmente la morte di un animale la cui condizione di vita sia permanentemente compromessa da una malattia incurabile o grave menomazione, allo scopo di porre fine a sofferenze inutili.
  • Soppressione Eutanasica, ovvero il procurare intenzionalmente la morte di un animale, non nell’esclusivo interesse dell’animale, come nei casi di comprovata pericolosità, particolari situazioni cliniche che pur essendo incurabili dal punto di vista della guarigione e del ripristino della “normalità”, possono tuttavia permettere all’animale una vita dignitosa.
  • L’Associazione Americana dei Medici Veterinari (AVMA) già dal 1993 offre alcune definizioni. La buona morte implica l’assenza di dolore e stress, pertanto, le tecniche di eutanasia devono procurare una rapida perdita di coscienza seguita da un arresto cardiorespiratorio e, alla fine, la perdita delle funzioni cerebrali; una buona procedura quindi deve minimizzare il dolore, lo stress e l’ansia che gli animali possono provare prima della perdita di coscienza.
  • La IASP (International Association for the Study of Pain – 1986) ha definito il dolore come un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno dei tessuti, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.
  • I canoni della procedura di eutanasia ottimale prevedono quindi una  sedazione, il guadagno di accesso venoso, la somministrazione di un’anestesia profonda ed infine di un farmaco eutanasico. Molta attenzione andrà posta infine nella constatazione del decesso, tramite auscultazione cardiaca, e nella composizione del cadavere: sono anche esse fasi importanti.
COME AVVIENE

  • Si tratta quindi di un momento molto delicato che richiede tempi e ambienti idonei. E’ inoltre necessario scegliere il momento migliore per l’espletamento delle pratiche burocratiche ed amministrative, quali il consenso informato e l’autorizzazione all’eutanasia, la redazione delle certificazioni e la scelta della destinazione delle spoglie.
  • È molto importante, da parte del Medico Veterinario, comprendere e valutare la tipologia di proprietario con cui interagire: persona anziana, persona single, bambino. È necessario prestare attenzione e valutare quali sono i desideri dei proprietari, spiegando in anticipo la procedura, facendo così scegliere ai proprietari se assistere ed essere o meno vicini al proprio animale, solo in talune fasi della procedura oppure a tutto l’iter.
DOVE FARLO

  • Se ci si trova in una struttura veterinaria è preferibile poter disporre di un locale isolato e tranquillo, non in diretta comunicazione con la sala d’attesa, e che offra la possibilità per i proprietari di stare prima, durante e dopo l’effettuazione dell’eutanasia con il proprio animale per il tempo desiderato.
  • L’eutanasia a domicilio è il modo più dolce per porre fine alla sofferenza degli animali. Il fine è sempre quello di evitare ulteriori stress e paure, causata dallo spostamento nella struttura veterinaria. Gli animali con problemi deambulatori oppure i gatti giovano particolarmente della soluzione domiciliare.
PRIMA DELL’EUTANASIA

  • Già prima dell’arrivo del Veterinario a casa è necessario riflettere chi vorrà essere presente. Assistere potrebbe essere molto sofferente e difficile da gestire, sebbene la presenza del proprietario possa sicuramente confortare l’animale nei suoi ultimi momenti di vita. Il Veterinario sicuramente saprà capire quali sono i vostri tempi per affrontare l’avvenimento.
DURANTE L’EUTANASIA

  • Da un punto di vista pratico, per evitare qualsiasi fonte di disagio o paura dell’animale, quest’ultimo viene prima sedato/tranquillizzato, spesso mediante un’iniezione intramuscolare. Poi il Veterinario cercherà un accesso venoso, che garantisce la possibilità di indurre un’anestesia generale profonda. Quando l’animale dorme profondamente verrà iniettato il farmaco che ha azione narcotica e paralizzante la muscolatura cardiaca e respiratoria. Lo scopo è far passare l’animale dal sonno profondo alla morte dolcemente, attraverso un azione piuttosto rapida ed indolore. Il suo respiro si farà più lento fino a fermarsi nel giro di poco tempo. Il cuore smetterà di battere subito dopo.
DOPO L’EUTANASIA

  • Una volta somministrati i farmaci, il veterinario ascolterà il cuore e ne confermerà la morte. A questo punto sarete voi a decidere quando vi sentirete pronti a lasciarlo andare.
    Dopodiché dovrete scegliere se per il vostro animale preferite una cremazione che può essere comune o individuale. O in caso possediate un giardino, una sepoltura privata.
    Esistono varie società che offrono questo tipologia di servizi, e spesso è necessario accordarsi preventivamente circa le loro modalità operative.
L’ELABORAZIONE DEL DOLORE

  • Superare la perdita del proprio animale richiede tempo e ognuno affronta questo triste avvenimento in modo differente. I bambini possono avere particolari difficoltà ad accettare quando muore un piccolo amico. Non c’è un modo univoco per alleviare il dolore. E’ possibile ricordate i bei momenti trascorsi con loro, oppure pensare a qualcosa di particolare per commemorarlo (ad esempio una pianta o un albero da piantare). Alcune persone trovano utile scrivere: una poesia, una storia un racconto.
    Anche la scelta se e quando prendere un nuovo animale è assolutamente soggettiva.
  • I Medici Veterinari dedicano la loro vita ad aiutare gli animali ed i loro proprietari, quindi non bisogna esitare a contattarli ogni volta che se ne ha bisogno e non solo quando “è il momento”.